Scoprire il lascito dell’autore e fotografo David Seidner attraverso una nuova indagine del Centro Internazionale di Fotografia.

di Jenna Adrian-Diaz

26 gennaio 2024

Abbigliamento di Robert Piguet, Raphaël, Pierre Balmain. Credit (tutte le immagini): David Seidner Archive

Come può un autore del New Yorker, un fotografo influente per la casa di Yves Saint Laurent e un artista spesso esposto al Whitney e al Centre Pompidou scomparire nell’oscurità? Una nuova indagine sulla pratica multidisciplinare di David Seidner riporta nuovamente in primo piano la sua scrittura, i suoi ritratti, la sua fotografia artistica e commerciale presso il Centro Internazionale di Fotografia di New York. Durante il suo periodo florido, qualsiasi newyorkese o parigino, visto che Seidner divideva il suo tempo tra le due città, con anche un minimo interesse per la moda, l’arte, la fotografia o le riviste che ne parlavano, avrebbe fatto fatica a sfuggire alla sua influenza.

In una serie senza titolo di nudi, i soggetti, vivissimi, sono resi immobili tanto da sembrare scolpiti. Ritratti in bianco e nero di sé stesso e di Louise Bourgeois sfruttano pesantemente la tecnica rinascimentale italiana del chiaroscuro con effetti inquietanti e mozzafiato. Le fotografie di moda per Azzedine Alaïa creano un effetto di specchio deformante anticipando di quattro anni la prima edizione di Photoshop. E l’elenco continua.

Le sue fotografie impreziosivano le vetrine di Barneys; era un consolidato colunista e redattore per la rivista d’arte Bomb; la sua serie fotografica del 1998 sui discendenti dei soggetti dei sontuosi ritratti di società di John Singer Sargent è stata una delle più grandi opere a comparire sulle pagine di Vanity Fair. Seidner, morto nel 1999 a causa di una malattia correlata all’AIDS, ha anche scritto della “rabbia” che provava verso l'”astrazione disumanizzata” rappresentata dai nastri di raso rosso che ricchi e benestanti indossavano in segno di solidarietà con coloro che convivevano con il virus. “David Seidner: Frammenti, 1977-99” invita i contemporanei sopravvissuti del fotografo e una nuova generazione di appassionati d’arte a riscoprire il suo legato creativo.

Surface ha parlato con la curatrice senior dell’ICP Elisabeth Sherman riguardo agli obblighi che abbiamo verso gli artisti trascurati, scavando nell’incredibile archivio di Seidner per l’esposizione e le sue opere preferite.

Cosa ti ha convinto che questo fosse il momento giusto, in occasione del 50º anniversario dell’ICP, per allestire questa mostra?
Stiamo celebrando la profondità della nostra collezione. Volevo farlo con una figura meno conosciuta. In futuro celebreremo le tante archivio che sono ben note alle persone. Robert Capa ha fatto una mostra lo scorso anno. Questo fa parte del nostro lavoro, far tornare fuori le persone e ricordare al pubblico di questi personaggi trascurati.

Come il tuo background professionale ha influenzato il modo in cui hai assemblato i ritratti, gli articoli di riviste, la fotografia d’arte e le pubblicità di Seidner per la mostra?
Sono un curatore d’arte contemporanea. Provengo dal Whitney Museum e ho lavorato con la fotografia, la pittura, la scultura, l’installazione e la performance. Non si tratta della categoria, ma dell’artista. Seguo gli artisti. Sono abituata a lavorare tra le categorie e non fa differenza per me farlo tra moda e arte, così come tra pittura e fotografia.

Hai qualche opera preferita della mostra?
Amo vedere come sviluppa le sue idee e il suo stile, ma anche come intende onorare tutte queste persone straordinarie che ammira. John Cage è stato molto importante per lui e lo vedi fotografare [Cage] all’inizio della sua carriera. E poi le orchidee e quanto siano sorprendentemente belle – quanto siano sature e elegiache. Sapere che sta creando quell’opera mentre sa che la sua salute sta declinando. Questi due contrasti significano molto per me.

“David Seidner: Frammenti, 1977-99” sarà in mostra fino al 6 maggio.

Discovering the legacy of author and photographer David Seidner through a new exploration by the International Center of Photography (ICP).

FAQ:

1. Who was David Seidner?
David Seidner was an influential photographer known for his work with Yves Saint Laurent, as well as his exhibitions at the Whitney Museum and the Centre Pompidou.

2. What is the focus of the investigation by the ICP?
The investigation aims to bring attention to Seidner’s multidisciplinary practice, including his writing, portraits, and artistic and commercial photography.

3. How did Seidner’s work impact New Yorkers and Parisians?
During his peak years, Seidner’s influence was felt by anyone with an interest in fashion, art, photography, or related magazines in New York or Paris.

4. What are some notable aspects of Seidner’s photography?
Seidner’s work includes a series of untitled nudes, where the subjects appear almost sculpted in their stillness. He also utilized Italian Renaissance chiaroscuro techniques in his black and white portraits of himself and Louise Bourgeois, creating haunting and breathtaking effects. Additionally, his fashion photographs for Azzedine Alaïa predated the use of Photoshop.

5. Where can Seidner’s work be seen?
Seidner’s photographs adorned the windows of Barneys, and he was a columnist and editor for the art magazine Bomb. His photographic series from 1998, featuring descendants of subjects from John Singer Sargent’s lavish society portraits, was a major highlight in Vanity Fair.

6. What was Seidner’s opinion on the red ribbon symbolizing solidarity with those living with HIV/AIDS?
Seidner wrote about his “anger” towards the “dehumanizing abstraction” represented by the red satin ribbons worn by the wealthy in solidarity with those affected by the virus.

Definitions:
– Chiaroscuro: an artistic technique that employs strong contrasts between light and dark.
– Multidisciplinary: involving or combining multiple areas of knowledge or expertise.
– Renaissance: a historical period representing the revival of art and learning in Europe, particularly between the 14th and 17th centuries.
– Vanity Fair: a widely known magazine focusing on popular culture, fashion, and current events.

Related links:
https://www.icp.org/exhibitions/david-seidner-fragments-1977-99 (ICP’s official exhibition page)

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